Dott. Eugenio Libutti

Una passione nata molto tempo fa

Avevo circa 6 anni e, trascorrendo le vacanze dai miei nonni in Puglia, rimanevo incantato dai racconti di mio zio, che era un giovane medico e mi narrava episodi di vita di reparto ospedaliero. Rimanevo affascinato dall’entusiasmo che trasmettevano le sue parole, quando riferiva di aver salvato o anche solo aiutato delle persone. 

In quei momenti è sicuramente scattato qualcosa in me, qualcosa che mi ha fatto appassionare a questa professione. Passione che poi, negli anni, è sempre più aumentata di intensità fino a diventare un fuoco che ancora oggi mi porto dentro e che mi spinge a svegliarmi ogni mattina con la stessa voglia di iniziare una giornata di lavoro.

Fin da ragazzo, insomma, il mio obiettivo è sempre stato quello di riuscire ad aiutare le persone a stare meglio, ed ho cercato di non perderlo mai di vista perché mi soddisfa e credo ancora oggi che sia il modo più gratificante e più giusto di svolgere questa professione.

Durante gli studi universitari, poi, la passione per lo sport mi ha portato a fare l’ortopedico e a dedicarmi alla chirurgia del ginocchio e, successivamente, la mia grande curiosità mi ha spinto ad appassionarmi anche alla chirurgia della spalla che all’epoca, almeno a Roma, era poco conosciuta. 

Dovendo decidere quale strada prendere per impararla al meglio, ho scoperto che a Milano operavano, nello stesso ospedale, i 2 migliori chirurghi della spalla in Italia.

Con tanto entusiasmo sono quindi partito, nel gennaio 2000, e ho trascorso 2 anni fondamentali in cui, pur lavorando fino a 16 ore al giorno, non sentivo la stanchezza. Anni che mi hanno insegnato molto e mi hanno lasciato un enorme bagaglio di conoscenze.

Fin da ragazzo, insomma, il mio obiettivo è sempre stato quello di riuscire ad aiutare le persone a stare meglio, ed ho cercato di non perderlo mai di vista perché mi soddisfa e credo ancora oggi che sia il modo più gratificante e più giusto di svolgere questa professione.

Durante gli studi universitari, poi, la passione per lo sport mi ha portato a fare l’ortopedico e a dedicarmi alla chirurgia del ginocchio e, successivamente, la mia grande curiosità mi ha spinto ad appassionarmi anche alla chirurgia della spalla che all’epoca, almeno a Roma, era poco conosciuta. 

Dovendo decidere quale strada prendere per impararla al meglio, ho scoperto che a Milano operavano, nello stesso ospedale, i 2 migliori chirurghi della spalla in Italia.

Con tanto entusiasmo sono quindi partito, nel gennaio 2000, e ho trascorso 2 anni fondamentali in cui, pur lavorando fino a 16 ore al giorno, non sentivo la stanchezza. Anni che mi hanno insegnato molto e mi hanno lasciato un enorme bagaglio di conoscenze.

Il mio percorso come Chirurgo Ortopedico

A quel punto ho deciso di tornare a Roma perché dovevo scegliere un posto dove lavorare, cercavo delle persone che mi dessero fiducia e un luogo dove ci fossero le strumentazioni e le competenze per farmi lavorare in sicurezza, magari con una terapia intensiva all’avanguardia che mi consentisse di eseguire anche gli interventi più complessi.

L’Aurelia Hospital mi ha dato tutto questo e ancora oggi, dopo tanti anni, sono legato a questa struttura, dove attualmente dirigo il Servizio Autonomo di Traumatologia dello Sport e di Chirurgia della Spalla e del Ginocchio con un gruppo di collaboratori molto preparati, fra i migliori della Capitale. 

Ricopro inoltre cariche nelle società scientifiche del mio campo: sono infatti delegato regionale della SIAGASCOT e membro del Consiglio Direttivo della SICOOP, due delle società più prestigiose in Italia.

Negli anni, poi, ho viaggiato molto per incontrare i più grandi chirurghi del mondo, analizzare il loro metodo di lavoro, la loro tecnica e il loro approccio con il paziente. Questi incontri, oltre allo studio continuo, mi hanno arricchito enormemente e mi hanno consentito di raggiungere le competenze necessarie a risolvere il problema del mio paziente.

Torniamo quindi, ancora una volta, all’obiettivo primario che mi sono posto fin da ragazzo: aiutare il paziente che ho di fronte a stare meglio. 

Un elemento fondamentale che ho appreso nel corso degli anni, è che ogni persona deve essere ascoltata con grande attenzione

Molto spesso la routine, infatti, porta il medico ad avere troppa fiducia in se stesso e nelle proprie competenze, con il rischio di non dare la giusta importanza a ciò che il paziente dice, e non dedicare tutto il tempo necessario ad interrogarlo sul suo problema.

Dott. Eugenio Libutti

Chirurgo Ortopedico esperto in patologie della spalla