LA PROTESI D’ANCA

La Protesi d’anca è un intervento chirurgico che consiste nella sostituzione dell’articolazione malata con una nuova. La sostituzione dell’articolazione può rendersi necessaria quando la cartilagine si usura in maniera rilevante e non è più in grado di assolvere ai suoi compiti. Stiamo parlando quindi, come nel caso della protesi di ginocchio, di artrosi.

Purtroppo non esiste la possibilità di riparare o rigenerare la cartilagine; le nuove tecnologie però possono aiutarci a rallentare l’evoluzione della malattia con infiltrazioni di cellule mesenchimali e lubrificazione delle cartilagini con Acido Ialuronico. Anche la Fisioterapia è di aiuto per stabilizzare meglio l’articolazione da un punto di vista muscolare e posturale ma tutti questi benefici sono limitati nel tempo.

Si arriva ad un punto in cui i trattamenti conservativi non sono più utili a gestire i sintomi e si deve ricorrere alla Chirurgia.

L’artrosi, infatti, nelle fasi più avanzate causa forti dolori e limitazioni del movimento. Inoltre, intorno all’articolazione si formano delle calcificazioni che si chiamano Osteofiti, che implicano una riduzione del movimento a causa di un blocco meccanico.

L’intervento risolutivo è quello della protesi ma deve essere eseguito solo quando i sintomi sono conclamati e specialista dovrà studiare con attenzione le caratteristiche dell’articolazione colpita per decidere il tipo di protesi da inserire. Ad oggi abbiamo la fortuna di utilizzare dei software molto precisi che ci aiutano ad inserire delle protesi praticamente “su misura”.

Solitamente l’intervento di Artroprotesi d’anca si esegue in anestesia periferica. Oggigiorno esistono diverse tecniche anestesiologiche che facilitano anche la precoce mobilizzazione e rieducazione dell’anca operata. La durata dell’intervento può variare ma generalmente è intorno ai 50 minuti.

La degenza in ospedale può durare da 2-3 giorni fino ad un periodo massimo di 20 giorni: dipende da quale percorso riabilitativo si intende percorrere e soprattutto dall’età e dalle esigenze del singolo paziente.

Il ruolo del Fisioterapista è essenziale così come quello dell’Ortopedico, che dovrà controllare i progressi sia da un punto di vista articolare che della muscolatura con controlli periodici. Annualmente, poi, occorrerà valutare il grado di usura eventuale della protesi inserita.